AL CINEMA: L’uomo che fissa le capre

L’UOMO CHE FISSA LE CAPRE di Grant Heslov. Con Ewan McGregor, George Clooney, Jeff Bridges, Kevin Spacey. USA, 2009. Commedia.

Tratto da Capre di guerra di Jon Ronson, L’uomo che fissa le capre è stato presentato, fuori concorso, al Festival di Venezia. Quando la moglie lo lascia per il suo editore, il giornalista Bob Wilton decide di arruolarsi nell’esercito americano. Mentre è di stanza in Medio Oriente, Bob conosce Lyn Cassady, un uomo che afferma di appartenere ad una squadra di super soldati dotati di enormi poteri psichici. Alla ricerca di una storia da raccontare, ed ansioso di poter provare a se stesso ed all’ex moglie di valere qualcosa, Bob si unisce a Lyn in una sua improbabile crociata per ritrovare il maestro e mentore Bill Django, fra complotti ed improbabili avventure.

La collaborazione fra Heslov e George Clooney era cominciata più che bene, con il secondo film da regista per l’attore hollywoodiano Good night, and good luck di cui lo stesso Heslov ha curato la sceneggiatura.

È il regista/sceneggiatore/attore californiano, stavolta, che chiede l’amichevole partecipazione di Clooney al suo ultimo film, L’uomo che fissa le capre, una satira militare brillante e divertente.

Certo, da una pellicola come questa è lecito aspettarsi qualcosa: il testo originale è Capre di guerra, libro evento del reporter Jon Ronson, che con toni assolutamente faceti ha denunciato torture, illegalità e, soprattutto, idiozia, da parte dell’esercito USA; il cast, poi, è di tutto rispetto: al divo Clooney si affiancano lo scozzese Ewan McGregor, il sempre più macchiettistico Kevin Spacey ed un Jeff Bridges che continua a risentire delle influenze di Terry Gilliam.

Non certo un capolavoro, L’uomo che fissa le capre ha comunque il merito di saper affrontare, senza troppo prendersi sul serio e senza nemmeno esagerare nella demenzialità satirica (come è successo, per esempio, al Tropic Thunder di Ben Stiller), tematiche spinose come possono essere le politiche dell’esercito più potente del mondo e la condotta dei militari in Iraq (geniale la scena in cui le due squadre di soldati americani ingaggiano una sparatoria fra di sé a Ramadi).

La pecca più grande del film rimane quella di una brusca caduta di ritmo nella seconda parte, che rende il tutto un po’ troppo lento e farraginoso.

Nel complesso, però, specie grazie agli esilaranti flashback sull’origine del Progetto Nuova Terra, ai continui riferimenti cinefili ed alle gag imprevedibili e spiazzanti, L’uomo che fissa le capre rimane una piacevolissima commedia, che si distingue per finalità un po’ più alte della media, per un cast divertito e divertente, per una regia che, per quanto possa apparire assente per la maggior parte del film, si fa notare quando serve.

Non tutto quello che ci si sarebbe potuti aspettare, ma certamente qualcosa in più del solito.

TITOLO ORIGINALE: Men Who Stare at Goats

4 Comments

  1. una commedia fine che usa forti dosi di ironia con qualche pizzico di comicità, riuscendoci a farci ridere e sorridere per tutto il tempo.
    Nel complesso un film che si fa vedere con molto piacere!

    *Asgaroth

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