CANALE 5, 23.30: Si può fare

SI PUÒ FARE di Giulio Manfredonia. Con Claudio Bisio, Giovanni Calcagno, Anita Caprioli, Andrea Bosca. Italia, 2008. Commedia.

Ispirato alla storia vera della Cooperativa Nocello, Si può fare ha vinto un David di Donatello, un Golden Globe, un Nastro d’Argento e un premio al Festival di Bastia, e ha ricevuto altre dodici nomination. Milano, 1983: Nello, sindacalista, viene ostracizzato dai compagni dopo aver scritto un libro sulle leggi del mercato. Allontanato dal sindacato, viene mandato ad occuparsi della Cooperativa 180, che scoprirà essere composta esclusivamente di malati mentali accolti a lavorare dopo la chiusura dei manicomi. Dopo alcuni iniziali attriti, Nello riesce a coinvolgere i membri della cooperativa in un “lavoro vero”, la lavorazione del parquet, occasione durante la quale scoprirà che ognuna delle piccole manie degli uomini e delle donne presenti può essere considerata un dono unico e fondamentale alla riuscita del quadro complessivo…

Con la legge 180, i manicomi vennero smantellati ed i malati di mente abbandonati a loro stessi (contrariamente a quanto lo stesso Basaglia, erroneamente considerato fautore della legge, aveva proposto); per occuparsi di coloro le cui famiglie non potevano farsi carico, o semplicemente che famiglie alle spalle non ne avevano, furono istituite, negli anni ’80, delle cooperative di lavoro che tentavano di applicare il “vero” metodo Basaglia, una reintegrazione in società fatta di lavoro comune e, soprattutto, considerazione per la persona umana anche nel “matto”.

Manfredonia si prende l’impegno di raccontare la storia di queste cooperative, con i toni spensierati e leggeri di una commedia, adombrata a tratti da momenti drammatici, ma comunque aperta e speranzosa.

Si può fare è un film sorprendente, che mette lo spettatore di fronte a molti pregiudizi, alle proprie convinzioni, per presentargli  un mondo tenuto nascosto dai riflettori della vita sociale, considerato “sconveniente”, ma in realtà pieno di una sua intrinseca e splendida ricchezza.

Claudio Bisio è un protagonista d’eccezione, si riconferma “attore cinematografico prestato alla televisione”, e regala una splendida interpretazione; chi veramente sorprende, però, è la squadra dei lavoratori della Cooperativa 180: Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabbarini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchniz, Daniela Piperno e tutti gli altri, offrono delle splendide immagini, molto umane, di disagio ma anche di capacità uniche, di voglia di ricominciare, di mettersi in gioco.

Magari idealista, Si può fare è uno splendido affresco su un’umanità ignorata, su una “società di scarti” (in senso anche letterale) che nel proprio essere “scarto” trova una bellezza inedita.

La sceneggiatura, che ha più di un debito nei confronti di Qualcuno volò sul nido del cuculo di Forman (basti vedere come la storia di Gigio sembri ricalcata su quella del Billy Bibbit di Brad Dourif), riesce nel proprio intento e, complice la capace regia di Manfredonia, che sa valorizzare i silenzi e i volti, emoziona, coinvolge, commuove.

Inaspettato, graditissimo, Si può fare è uno dei migliori film italiani del decennio.

TITOLO ORIGINALE: Si può fare

1 Comments

  1. Davvero un bel film….in pratica si avvicina alla perfezione…..
    bella anche la colonna sonora……
    comunque con il film di Nicholson ci vedo poco o niente in comune…..
    c'è solo il manicomio in comune insomma…..
    ma i due film globalmente li trovo anche molto differenti…..
    Ciao!

Lascia un commento