THE FILM CLUB: Légami!

LÉGAMI! di Pedro Almodóvar. Con Victoria Abril, Antonio Banderas, Loles León, Francisco Rabal. Spagna, 1989. Drammatico.

Ottavo film di Pedro Almodóvar, Légami! ha vinto otto premi internazionali, e ha ricevuto altre diciannove nomination, quindici delle quali ai Goya. Ricky, paziente di un ospedale psichiatrico, viene finalmente dimesso. Il ragazzo si mette subito in cerca di Marina Osorio, pornostar di cui si era pazzamente innamorato anni prima: trovata la donna la sequestra in casa e la lega al letto. Il piano di Ricky è semplice: convincere Marina che lui è destinato a diventare suo marito e padre dei suoi figli, e portarla ad amarlo come lui la ama.

Subito dopo Donne sull’orlo di una crisi di nervi, lo spagnolo Pedro Almodóvar torna a lavorare sulla propria satira della società borghese: lavorando per la quinta volta con Antonio Banderas e per la prima con Victoria Abril, che dopo un cameo in La legge del desiderio va a sostituire la sua storica protagonista Carmen Maura, mette su uno dei suoi film più celebri e, all’epoca, scandalosi.

Légami! si basa su premesse che potrebbero benissimo fare da sfondo a un thriller, genere peraltro stilisticamente molto sfruttato nella pellicola: un giovane appena uscito da un manicomio rapisce una donna di cui si è invaghito e la tiene legata per giorni. Invece che un episodio di Criminal Minds, però, Almodóvar ci costruisce sopra una commedia romantica.

Antonio Banderas, ancora lontanissimo dal latin lover che sarà nell’ambito delle produzioni americane che incidentalmente gli si apriranno dopo questo ruolo, è perfettamente in parte, un inguaribile romantico che è di fatto un malato di mente simile in qualche modo al suo altro personaggio estremo, l’Antonio de La legge del desiderio.

Almodóvar mette in scena un amore malato che si sviluppa tra uno stalker rapitore e la sua vittima, una pornostar tossicodipendente, una storia decisamente distante dal modello hollywoodiano e disneyano che ha plasmato l’immaginario romantico di generazioni.

L’aspetto più divertente e dissacrante arriva, come al solito, in forma spietatamente allegorica: all’interno della poetica almodovariana, è la monogamia della società eteronormata a riflettersi nell’impossibile storia di Ricky e Marina. Ogni donna che accetta il matrimonio, dice Almodóvar, è più o meno gravemente vittima di sindrome di Stoccolma.

In questo senso anche l’elemento a prima vista più fragile e bizzarro del film, l’acritica accettazione e complicità della sorella Lola della comica Loles León, non è altro che l’ultimo chiodo sulla bara. La sua benedizione alla coppia conferma una volta di più che nell’universo dissacrante e iconoclasta di Almodóvar quella tra i suoi protagonisti è emblema di ogni relazione in quanto tale.

Con uno spiccatissimo spirito satirico e una brillante commistione di generi che spazia un po’ tra il dramma e la commedia, tra il thriller e l’erotico, Almodóvar firma uno dei suoi film più provocatori, per quanto spesso frainteso, e continua la propria opera di demolizione del bagaglio socioculturale della Spagna franchista attaccando l’istituzione matrimoniale e il concetto stesso di romanticismo.

Cattivissimo, divertente, ben realizzato, Légami! è ancora un film brutalmente efficace, il perfetto ritratto di quella che nella visione del regista è e rimane una sindrome di Stoccolma collettiva.

TITOLO ORIGINALE: ¡Átame!

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