A QUIET PLACE – GIORNO 1 di Michael Sarnoski. Con Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Alex Wolff, Djimon Hounsou. USA, 2024. Fantascienza.
Prequel di A Quiet Place – Un posto tranquillo di John Krasinski, A Quiet Place – Giorno 1 è il secondo film di Michael Sarnoski. Sam, poetessa, è una malata di cancro terminale, ricoverata in un hospice poco fuori New York City. Sam e il suo gruppo assistono a uno spettacolo in città proprio il giorno che l’intera metropoli attraversa una crisi senza precedenti: misteriose creature aliene cieche ma sensibilissime ai suoni attaccano dal nulla, massacrando chiunque capiti loro a tiro. Da tempo Sam è preparata a morire, ma non così…
Nonostante l’originale intenzione di John Krasinski di mantenere A Quiet Place un film a sé stante, le pressioni della Paramount hanno presto avuto ragione delle sue resistenze, e dopo aver scritto, diretto e prodotto un sequel del film originale, torna a produrre e scrivere un prequel ambientato il primo giorno dell’invasione aliena.
Dopo l’abbandono di Jeff Nichols, allontanatosi per divergenze creative e lanciatosi su The Bikeriders, A Quiet Place – Giorno 1 passa nelle mani di Michael Sarnoski, che con Pig – Il piano di Rob aveva impressionato Krasinski tanto da portarlo a suggerire il suo nome.
Dai primi due film torna solo Djimon Hounsou, qui impegnato nella fuga che lo porterà sull’isola del secondo capitolo, mentre i protagonisti sono stavolta Lupita Nyong’o e Joseph Quinn, che dopo Stranger Things si trova nuovamente ad affrontare creature simil-Demogorgon.
Rispetto al primo capitolo, che esplorava la dimensione familiare in tempo di crisi totale, e al secondo, che invece allargava all’ambito comunitario, questo terzo film della saga horror sci-fi si concentra invece sull’aspetto individuale, scegliendo una prospettiva intimista inaspettata ma quantomai efficace nel contesto e nel linguaggio stabiliti da Krasinski.
La Sam di Nyong’o è una malata terminale, e il suo mondo è fatto di silenzio e morte ben prima dell’arrivo dei pipistrelloni alieni: Sarnoski riesce brillantemente a giostrare immagini e suoni in modo che la New York in frantumi rifletta l’universo interiore della protagonista, in un gioco di rimandi che funziona in entrambi i sensi.
Sam attraversa una New York deserta e devastata, cominciando con gli inevitabili echi dell’11 settembre e proseguendo con panorami di straniante solitudine in stile Io sono leggenda e The Walking Dead, sostituendo alle ambientazioni rurali dei primi due film la giungla d’asfalto della Grande Mela (ricostruita a Londra).
L’arrivo dell’Eric di Quinn è il punto di svolta tematico e stilistico del film, con la protagonista, inizialmente ripiegata sul proprio dolore e sulla mancata elaborazione del lutto per se stessa, che si apre nuovamente alla vita nel prendersi cura di qualcun altro e nel lasciare che questi si prenda cura di lei, il tutto in maniera insperabilmente delicata, misurata, graduale, un percorso emozionale denso e coinvolgente che culmina in un commovente “ritorno a casa”.
Alternando sapientemente i momenti più emotivi e intimisti a quelli di tensione, resi efficacissimi dall’uso sapiente e calcolato dei suoni in quello che altrimenti è un silenzio totale (sperabilmente anche in sala), Sarnoski si dimostra perfettamente in grado di prendere in mano le redini della saga, giostrando abilmente anche un budget decisamente superiore rispetto a quello cui è abituato.
Di più, rispetto a Krasinski, che pure cura il soggetto, Sarnoski si dimostra sceneggiatore più attento a evitare le banalità narrative dei due predecessori, e confeziona uno script stilisticamente più maturo, imperniato sulla crescita interiore di una protagonista credibilissima e struggente, per alcuni tratti superiore anche al primo capitolo.
A Quiet Place – Giorno 1 conferma la saga horror sci-fi come una delle più interessanti degli ultimi anni, e consacra Starnoski a talento da tenere d’occhio nel panorama del cinema di genere. Sempre sul filo tra tensione e commozione, una piacevolissima sorpresa.
TITOLO ORIGINALE: A Quiet Place: Day One
L'occhio critico 