DISNEY+: I Tenenbaum

I TENENBAUM di Wes Anderson. Con Gene Hackman, Anjelica Huston, Gwyneth Paltrow, Luke Wilson. USA, 2001. Commedia.

Terzo film di Wes Anderson, I Tenenbaum ha vinto undici premi internazionali, e ha ricevuto altre quarantasei nomination, una delle quali agli Oscar (Migliore sceneggiatura originale). New York City: vent’anni dopo essersi separato dalla moglie Etheline, l’avvocato Royal Tenenbaum scopre che questa intende risposarsi col commercialista. Deciso a impedirlo, Royal finge di avere un cancro allo stomaco, sperando che la malattia possa riavvicinarlo alla moglie e ai figli Chas, Margot e Richie, che da bambini prodigio sono cresciuti in adulti disagiati.

Dopo l’insperato successo di Rushmore, Wes Anderson aveva già fama di autorialità negli States, e appare più che mai convinto di confermarla col successivo I Tenenbaum, scritto assieme all’amico Owen Wilson e ancora una volta centrato su quell’estetica che l’ha reso unico e quella poetica malinconica che l’avvicina alle sue fonti letterarie, musicali e artistiche.

Il film comincia negli anni Settanta, ma per quanto dall’antefatto alla trama principale passino ventidue anni i personaggi sembrano non essersi mossi nel tempo, e tutto quello che riguarda loro (ambientazioni, oggetti di scena, costumi) è fermo a un passato di gloria e di (apparente) serenità familiare da cui non ci si può/vuole separare.

Proprio su questo lungo momento di stallo gioca Anderson, che dispiega i propri personaggi in una galleria quasi altmaniana inevitabilmente tesa nella direzione sbagliata, ribadendo l’impossibilità del mito dell’eccellenza come in Rushmore, aggiungendo una rassegnata riflessione sul tempo trascorso che non si può recuperare e sull’effetto che questo ha sugli affetti.

Se c’è un elemento davvero straordinario in questa commedia bizzarra e dolceamara è senza dubbio il cast, totalmente in stato di grazia nonostante i numerosi problemi sul set con Gene Hackman, presto disamoratosi del progetto. Gli attori risultano eccezionali anche se al solito diretti “come se leggessero il meteo”, interpretazioni tanto più stranianti quanto più in linea con l’effettivo scollegamento dei rispettivi personaggi dalla realtà.

Tra tare mentali e psicopatologie, Anderson compone un universo fragile e imperfetto fatto però di set curatissimi, costumi brillanti, scenografie minuziose, inquadrature rigorosamente simmetriche secondo il noto amore al limite dell’ossessione compulsiva del regista.

Wes Anderson è sicuramente un autore, uno dei pochi esistenti il cui stile è riconoscibilissimo in appena mezza sequenza, ma già qui si conferma principalmente esteta, con un notevole disequilibrio tra significante e significato, tra confezione e contenuto, sbilanciando il film decisamente dalla parte della forma, con tutto il suo ineguagliabile stile, sacrificando però una dimensione tematica e narrativa che si riduce alla mera premessa, incapace di andare oltre l’idea di partenza.

Anche così, I Tenenbaum ha avuto un successo strepitoso, e ha consacrato Anderson su uno stile che, con pochissime eccezioni, si sarebbe fossilizzato sugli stessi elementi negli anni a venire. Per i cultori, una perla imperdibile. Per tutti gli altri, “il solito” Anderson.

TITOLO ORIGINALE: The Royal Tenenbaums

Lascia un commento