AL CINEMA: Non sposate le mie figlie! 2

NON SPOSATE LE MIE FIGLIE! 2 di Philippe de Chauveron. Con Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Tatiana Rojo. Francia, 2019. Commedia.

Sequel di Non sposate le mie figlie! di de Chauveron, Non sposate le mie figlie! 2 è il nono film di Philippe de Chauveron. Non c’è pace per Claude e Marie Verneuil: dopo i “traumatici” matrimoni delle figlie, queste sono tutte intenzionate a lasciare la Francia in cerca di nuove prospettive. Volendo sabotare l’emigrazione, i due anziani coniugi cominceranno una pesante campagna propagandistica per convincere i generi Rachid, Chao, David e Charles a non trasferirsi assieme alle mogli… il tutto mentre Laure sta per avere il suo primo figlio, e la sorella di Charles, Vivianne, ha bisogno della villa dei Verneuil per sposarsi.

Il successo di Non sposate le mie figlie!, del 2014, era stato notevole anche fuori dalla Francia, e come vuole la legge di mercato, questo ha portato inevitabilmente alla produzione di un seguito. Squadra che vince non si cambia, quindi Philippe de Chauveron torna a scrivere e dirigere Non sposate le mie figlie! 2, con a disposizione lo stesso identico cast del primo film, comparse comprese, con due sole new entry di rilievo (la Nicole/Nicolas di Claudia Tagbo, e l’esilarante profugo afghano Harrash di Hedi Bouchenafa).

La formula di base non cambia, e si continua a giocare con pregiudizi e falsi miti, scherzando sugli attriti della Francia multietnica e multiculturale in una commedia che trova la sua parte più riuscita proprio nelle buffe interazioni tra i conservatori Christian Clavier e Chantal Lauby e l’ormai interminabile pletora di parenti acquisiti, un gioco al massacro che almeno apparentemente si prende gioco di qualsiasi barlume di politicamente corretto.

Ovviamente, per il sequel de Chauveron deve alzare il tiro, perciò fa l’appello delle minoranze non ancora rappresentate, tirando fuori dal cilindro un altro matrimonio, stavolta omosessuale (sottotrama frettolosa e sacrificata), include una nuova nascita, che però non incide minimamente sulla storia, e nette in scena soprattutto un’avventura che accomuni tutti i nuclei familiari del clan Verneuil, con i generi stanchi di una Francia sempre più paranoica, razzista e sospettosa, e più che mai convinti a emigrare nei rispettivi paesi d’origine.

Se nelle singole gag e battute il film continua a regalare momenti sinceramente divertenti, complice la bravura dei numerosi interpreti e una sceneggiatura capace di farli interagire al meglio, sul lungo passo questo secondo capitolo soffre una certa mancanza di ispirazione, e la trama principale si sfilaccia in un mosaico neanche troppo omogeneo di episodi perlopiù a sé stanti.

Soprattutto, de Chauveron abbraccia a piene mani un buonismo sdolcinato che, pur all’interno dell’inevitabile lieto fine, risulta stonato e fuori luogo, una dose fuori scala di retorica familiarista, patriottismo e sentimentalismo che rischia di intaccare buona parte della satira presentata precedentemente.

Fortunatamente, il tracollo verticale si limita agli ultimissimi minuti, e per la maggior parte del tempo Non sposate le mie figlie! 2 mantiene lo stile, il ritmo e la simpatia del primo film, lanciando affettuose frecciatine a nonne 2.0, manie salutiste, pedonalizzazioni, gilet gialli, burqa e burkini, e ovviamente antisemitismo, sinofobia, islamofobia e razzismo.

Non proprio all’altezza del predecessore, Non sposate le mie figlie! 2 rimane comunque una commedia godibile e frizzante, fin troppo piena di buoni sentimenti che non riescono fortunatamente a fagocitare quel che resta di uno sguardo affettuoso ma irriverente su alcune grandi contraddizioni di una società tradizionalmente multietnica ma spesso ghettizzata come quella francese.

TITOLO ORIGINALE: Qu’est-ce qu’on a ENCORE fait au Bon Dieu?

Lascia un commento