IRIS, 21.10: La guerra dei Roses

LA GUERRA DEI ROSES di Danny DeVito. Con Michael Douglas, Kathleen Turner, Danny DeVito, Dan Castellaneta. USA, 1989. Commedia.

Tratto dall’omonimo romanzo di Warren Adler, La guerra dei Roses ha vinto un BMI Film Music Award ed un Golden Screen, e ha ricevuto altre nove nomination, tre delle quali ai Golden Globe. Oliver Rose e Barbara, lui giovane avvocato, lei ginnasta, si incontrano ad un’asta, si conoscono, si innamorano, si sposano. I due hanno due figli, e quando la posizione di Oliver nella sua società si fa più importante, possono permettersi di comprare una grande villa. Col tempo, però, il matrimonio va in crisi, ed i Rose decidono di divorziare. Nessuno dei due, però, è disposto a rinunciare alla casa, comprata da lui ed arredata da lei: la situazione li costringe ad una convivenza forzata che potrebbe risolvere il loro matrimonio. Oppure no.

Dopo la Guerra delle Due Rose, occorsa per motivi di successione dal 1455 al 1485 tra le casate rivali dei Lancaster e degli York (entrambi con una rosa sullo stemma, da cui il nome), nella lingua inglese e in quella tedesca l’espressione, rispettivamente, War of the Roses e Rosenkrieg indica un acceso e violento conflitto scatenato da motivi di proprietà. Il passo da una questione di eredità su un regno e la divisione dei beni dopo un divorzio è breve, e Danny DeVito non si perde l’occasione di giocarci su, in modo intelligente, beffardo, crudele.

La guerra dei Roses è una commedia nera dalla cattiveria e dal ritmo unici, una spietata critica nei confronti dell’istituzione familiare, delle sue ipocrisie, dei suoi scheletri nell’armadio (a volte letterali) e, soprattutto, del perbenismo di cui si ammanta al momento in cui si sposa alla filosofia borghese americana.

Michael Douglas, al suo terzo lavoro con DeVito regista, interpreta quella che, a conti fatti, è l’incarnazione dell’American Dream: nato dal niente, riesce a guadagnarsi un posto di rilievo semplicemente lavorando sodo, anche la notte di Natale, diventando ricco, famoso e rispettato, e comprandosi poi la casa dei sogni, nella quale abiterà per sempre (…) con la dolce famigliola preconfezionata; Kathleen Turner, dal canto suo, è la moglie paziente ed operosa, l’angelo della casa che adorna ed arreda il sogno realizzato dal marito, la presenza dolce e confortante che lo aspetta al focolare ogni sera. Cosa succederebbe, però, se un ingranaggio nel quadro perfetto si spostasse?

L’angelo del focolare non è contento della sua (non) vita e vuole realizzare qualcosa di proprio, ed il primo risultato è un odio viscerale nei confronti del marito che le impedisce di avere una vita propria, più con ciò che rappresenta che con ciò che effettivamente fa. E allora è guerra.

DeVito e Adler, autore del romanzo e del soggetto del film, mostrano al tornasole le rabbie represse ed i sentimenti sopiti dietro le foto di famiglia sorridenti e prodotte in serie, e si divertono non poco a dare loro libero sfogo, in un susseguirsi di cattiverie, di vendette, di violenze psicologiche ma non solo.

Condito da un macabro sense of humor ed interpretato da due protagonisti davvero notevoli nelle rispettive parti, La guerra dei Roses è una commedia nera divertente, sconcertante, intrigante. Da vedere.

TITOLO ORIGINALE: The War of the Roses

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